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Esercizi antistipsi

La stipsi, quando non è conseguenza di altra malattia, si instaura in genere a causa di fattori comportamentali e fisiologici legati ad alimentazione povera di fibre, scarsa idratazione e vita sedentaria, spesso associati a disbiosi, uno squilibrio della flora intestinale, componente da prendere sempre in considerazione quando si parla di stitichezza.

È bene, quindi, abbinare stili di vita corretti all’uso di un lassativo e a un’appropriata integrazione probiotica.

La stipsi può essere legata anche a ragioni psicologiche, come un forte stress, perché il sistema neuronale del cervello è connesso con il cosiddetto Sistema Nervoso Enterico, la rete nervosa da cui dipende la capacità dell’intestino di secernere e metabolizzare le sostanze nutritive e di muoversi per espellere le feci.

La motilità intestinale è un capitolo molto importante quando si parla di stitichezza.

Dalla regolarità ed efficacia delle contrazioni delle pareti intestinali, ovvero dalla peristalsi, dipende, in ultima analisi, il processo di evacuazione. Non a caso alcuni tipi di lassativi, chiamati “stimolanti”, di tipo naturale o farmacologico, agiscono proprio stimolando direttamente le terminazioni nervose della mucosa intestinale.

Esiste tuttavia anche un altro modo, indiretto ma non meno efficace, di risvegliare la regolarità intestinale agendo sulla motilità: l’esercizio fisico mirato all’area addominale.

Qualunque tipo di attività fisica può essere considerata benefica per chi soffre di stitichezza: basta una lunga passeggiata ogni giorno, unita alle principali regole di alimentazione antistipsi, per favorire un miglioramento della regolarità intestinale.

A questa buona abitudine quotidiana, vogliamo aggiungere un’altra opportunità: 3 semplici esercizi addominali, adatti a tutti, eseguibili senza alcun attrezzo particolare e in grado di massaggiare gli organi addominali dall’interno. È un modo alternativo per stimolarne la motilità, rivitalizzandola.

Si tratta di esercizi che apportano una leggera compressione in vari tratti dell’intestino, centralmente e lateralmente, coinvolgendo tutta la muscolatura addominale, con un altro vantaggio: se svolti con costanza, quotidianamente, sono utili per tonificare fianchi e punto vita.


1) Posizione accovacciata

Si piegano le ginocchia, portando il bacino verso il basso fino a sfiorare il pavimento e mantenendo il più possibile i talloni a terra. Le braccia sono piegate e congiunte con i palmi premuti uno contro l’altro, i gomiti aperti che premono contro le ginocchia verso l’esterno.

Questa posizione è praticata anche nello yoga, si chiama Malàsana e mantenerla per 2 o 3 respirazioni rilassa il pavimento pelvico e attiva la muscolatura lombare e addominale, massaggiando l’intestino.

 

2) Crunch

È una forma classica di esercizio addominale.

Sdraiati in posizione supina, le mani intrecciate dietro la nuca, i gomiti aperti e le gambe sollevate e piegate a 90°, si porta la fronte verso le ginocchia.

In alternativa, per coinvolgere anche la muscolatura addominale laterale e quindi il tratto discendente e ascendente del colon, si può praticare una variante del crunch, in cui il gomito destro va a toccare il ginocchio sinistro, alternando il movimento mentre le gambe, a 90°, si muovono a bicicletta. Per cominciare, bastano 2 serie da 10, eseguite lentamente con 30 secondi di recupero fra l’una e l’altra.

Se sei in gravidanza, non praticare questo esercizio.

 

3) Sedute sui talloni

Per attivare la muscolatura dei fianchi e massaggiare il colon, è possibile praticare questo esercizio rilassante e comodo.

Si parte seduti sui talloni con le braccia distese in avanti.

Prima si sollevano i glutei, poi ci si siede alternativamente prima a destra delle gambe e poi a sinistra, assecondando il movimento con lo spostamento delle braccia sul lato opposto. Anche qui, per cominciare, bastano 2 serie da 10, eseguite lentamente con 30 secondi di recupero fra l’una e l’altra.

ON-2021-012