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Autocura e gestione fai da te con la stipsi

Fra luoghi comuni e gestione fai-da-te

La stipsi cronica è spesso sottovalutata e condizionata da comportamenti che rallentano o impediscono di risolvere il problema. Solo in Italia parliamo del 25% di persone, per la maggior parte donne e anziani, 
perché col passare del tempo questo disturbo, se trascurato, non può che peggiorare. Fanno riflettere i dati e le conclusioni di un recente studio condotto dall’AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi&Endoscopisti Digestivi Ospedalieri. 

Prima di tutto non esistono dati certi su quante persone soffrono di stitichezza cronica. E questo per una serie di ragioni: non esiste una definizione omogenea nella diagnosi di stipsi cronica e soprattutto la maggior parte delle persone che ne soffrono non chiede consiglio medico e cerca di curarsi da sola.

Cosa succede e cosa bisognerebbe evitare? Molte persone si basano su informazioni sbagliate e incomplete e su falsi miti.

La tendenza è quella di affidarsi al fai-da-te.

L’utilizzo dei rimedi è spesso indiscriminato: dai prodotti erboristici, ai lassativi veri e propri, impiegati spesso senza controllo medico.

Il rischio è quello di scambiare un generico senso di gonfiore addominale unito ad una defecazione non quotidiana con una condizione di stipsi e di ritenere necessario un intervento farmacologico, cioè l’uso di un lassativo qualsiasi.

D’altra parte viene sottovalutato il ruolo dell’alimentazione, che è invece essenziale.

I rimedi fai-da-te, lassativi e altro, protratti nel tempo, alterano l’equilibrio intestinale e innescano un circolo vizioso.

Gonfiori, ritenzione idrica, crampi, dolori addominali e coliche aumentano, i riflessi naturali della defecazione rischiano di alterarsi. Molti lassativi, inoltre, se presi in quantità eccessive, per periodi troppo lunghi e senza controllo medico perdono il loro effetto. Subentra quella che in medicina viene chiamata tachifilassi, che significa appunto riduzione progressiva degli effetti di un farmaco.

I meccanismi legati al corretto transito intestinale sono delicati e solo la competenza del Medico può garantirne una corretta gestione.

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