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IBS-C: un caso particolare di stipsi

La stitichezza può essere generata anche da una particolare patologia che può manifestarsi in diverse forme e ci aiuta a comprendere meglio il funzionamento del microbiota intestinale e la sua relazione con la stipsi.

Parliamo della Sindrome del Colon Irritabile, in inglese Irritable Bowel Syndrome (IBS), una malattia estremamente diffusa e difficile da diagnosticare. I pazienti che ne soffrono possono presentare sintomi poco specifici, come dolore addominale e gonfiore, e tra loro apparentemente contraddittori: come diarrea, stitichezza, diarrea e stitichezza alternate tra loro.

Perché è utile conoscere meglio questa malattia? Non solo perché rappresenta una possibile causa di stitichezza, ma anche perché è un ottimo esempio di come la ricerca sia riuscita a comprendere il complesso ruolo del microbiota intestinale nel regolare le funzioni dell’intestino, compresa quella della defecazione.

Mentre in precedenza l’IBS era considerata come un disturbo generico associato a condizioni di stress, nell’ultimo decennio sono diventati più chiari i collegamenti fra cervello e intestino e i meccanismi della barriera intestinale, le cui funzioni sono strettamente legate alla composizione del microbiota.

Non a caso, questa malattia viene oggi affrontata con diversi tipi di trattamenti, fra cui anche un’integrazione probiotica appropriata.

L’IBS è infatti associata a un mal funzionamento della cosiddetta “barriera intestinale”, una struttura complessa organizzata in differenti elementi che lavorano in stretta sinergia tra di loro: la flora batterica, che aderisce alla barriera potenziandone l’attività, il sistema immunitario intestinale, il sistema endocrino e quello neuroendocrino.

Barriera intestinale: un muro che si apre e si chiude

Le cellule della barriera intestinale sono tra loro affiancate e devono svolgere un doppio lavoro:


– da un lato lasciar passare i nutrienti nel sangue per alimentare l’organismo

– dall’altro bloccare il passaggio di microrganismi patogeni e sostanze nocive nel flusso sanguigno.


Un ruolo fondamentale in questo sistema è svolto dal microbiota intestinale che, per funzionare bene, deve avere un particolare equilibrio fra specie protettive e specie potenzialmente patogene. Quando si verificano delle modificazioni di questo equilibrio, si verifica uno stato di disbiosi che porta infiammazione e una serie di alterazioni che riguardano la funzionalità intestinale in tutti gli aspetti che sono regolati dal microbiota:


– metabolismo degli alimenti

– risposta immunitaria

– movimenti intestinali.


Ed è quello che succede anche in questo particolare tipo di malattia, l’IBS, dove a causa della disbiosi i meccanismi della motilità “impazziscono” e, da persona a persona, le manifestazioni possono variare, da prevalenza di stipsi, a diarrea, a sintomi misti e alternati fra stipsi e diarrea.

IBS-C (costipazione): bifidobatteri cercansi

Secondo un recente studio che ha analizzato i campioni di feci di persone con IBS a stipsi dominante, nel loro organismo sono proprio i Bifidobatteri a scarseggiare.

E questo significa che le alterazioni della composizione della flora intestinale possono facilitare la stitichezza funzionale e anche la sindrome dell’intestino irritabile a stipsi dominante e che questo squilibrio riguarda la specie dei Bifidobatteri.

Ci vengono in aiuto alcuni tipi di integratori:


– prebiotici, ovvero fibre per nutrire soprattutto i batteri protettivi e fare in modo che si riproducano e diventino più numerosi per ripristinare l’equilibrio del microbiota;

– probiotici a base di un determinato ceppo di Bifidobatteri, di cui siano state verificate le proprietà di colonizzazione dell’intestino e capacità di interagire con la nostra flora batterica;

– infine simbiotici, complessi che uniscono prebiotici e probiotici.

Vantaggi del simbiotico

In caso di stipsi, anche di quella con diagnosi di IBS, un trattamento di tipo probiotico costituisce una risorsa molto importante perché ha l’obiettivo di riequilibrare il microbiota per eliminare la disbiosi e le sue conseguenze.

La scelta di un simbiotico di qualità ha l’obiettivo di rendere più rapido, ed efficiente il processo di colonizzazione dell’intestino da parte del probiotico, grazie alla presenza del nutrimento necessario per consentire al batterio vivo di riprodursi.

Per una azione simbiotica completa, scopri l’abbinamento fra:

– la fibra brevettata FOS Actilight

– il Bifidobacterium longum BB56, uno dei ceppi di bifidobatteri più documentati dalla ricerca

– vitamine del gruppo B, per supportare la normale funzione del sistema immunitario.

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Bibliografia

Ohkusa 2019 – Gut Microbiota and Chronic Constipation, Front Med (Lausanne), 2019 Feb 12;6:19.

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