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La donna manager: obiettivo prevenzione

La società odierna vede le donne sempre più impegnate nel mondo professionale.
Essendo più predisposte alla stipsi, non sorprende che una vita intensa e frenetica, carica di responsabilità e con sempre meno tempo libero, possa peggiorare e favorire la presenza di questo disturbo, al punto da delineare un quadro che può oggi considerarsi frequente.
35-45 anni, responsabilità professionali crescenti, spesso fuori casa o in viaggio, tanto impegnata nella vita personale e lavorativa da non trovare letteralmente il tempo per andare in bagno, abitudini alimentari non regolari.
E’ la tipica condizione della “donna manager” che si trova spesso a rimandare il momento della defecazione sopprimendo lo stimolo, magari perché non trova un momento di agio oppure perché troppo spesso si trova in un bagno diverso dal proprio.
Tutto questo non aiuta la regolarità dell’evacuazione e attiva un circolo vizioso che spesso induce la donna a ritenersi stitica e cercare scorciatoie per risolvere rapidamente ed estemporaneamente il problema. Il rallentato transito diventa così un problema che condiziona la qualità di vita, riducendo la lucidità e la capacità di concentrazione.

Attenzione ai lassativi

Il quadro è completo: ansia, sedentarietà, diete squilibrate, scarsa assunzione di liquidi, viaggi e cambi di fuso orario che possono alterare in modo significativo il ritmo sonno-veglia e le funzioni organiche, ma soprattutto tendenza al fai-da-te e assunzione di rimedi di vario tipo, a cominciare dai lassativi senza controllo medico.

La cronicizzazione è dietro l’angolo quando l’uso dei lassativi avviene in modo estemporaneo e indiscriminato, in base a quello che si ha a portata di mano, oppure perché via via si percepisce che il proprio lassativo abituale sta perdendo nel tempo la sua efficacia.

La cosa non è di scarso rilievo se si pensa che a causa di una lunga gestione fai-da-te, pare che in media passino 17 anni prima di una diagnosi corretta, durante i quali la paziente si trascina il disturbo, senza affidarsi alla competenza di un medico.


Buone abitudini

Cosa si può fare allora? In una situazione come questa, per prevenire la stitichezza e migliorarla è necessario allentare.

La riduzione dello stress avrà effetti positivi sull’ansia e quindi anche sugli equilibri intestinali. Mangiare con regolarità, dandosi il giusto tempo e dedicando cura alla scelta degli alimenti potrà fare la differenza sulla salute dell’intestino: occorre aumentare le fibre e l’idratazione.

Anche la toilette ha bisogno della propria ritualità: ci vuole un momento di calma e concentrazione, lontano dalle tensioni del lavoro e senza fretta.

Infine un po’ di movimento: ritagliarsi il tempo per un po’ di attività fisica è un passo avanti per l’equilibrio psico-fisico e la salute intestinale.

E se il disturbo continua?

Non bisogna essere impazienti. Un intestino con problemi di stipsi va rieducato piano piano, attraverso dieta, corretta idratazione, movimento e ristabilendo gradualmente un buon equilibrio della flora batterica intestinale.

BIBLIOGRAFIA