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STITICHEZZA NEI BAMBINI: CAUSE E RIMEDI

Un buon rapporto con il proprio intestino comincia sin da piccoli. Anzi, si può dire che questa relazione, strettamente legata al rapporto con la mamma, inizi proprio dal momento stesso della nascita.

È allora, infatti, che il bimbo acquisisce il proprio microbiota intestinale, che ha un ruolo molto importante per la salute e l’equilibrio dell’intestino.

Detto questo, la stitichezza nei bambini è un problema funzionale significativo e molto diffuso, che si riflette anche sulla qualità della loro vita e su quella delle loro famiglie.

I bambini di tutto il mondo manifestano sintomi di stipsi, sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Tra le cause si possono identificare:

– cattive abitudini alimentari
– stress psicologico
– obesità
– fasi della crescita come nel caso di passaggio dal latte alla pappa e dal pannolino al vasino, l’inizio della scuola….

I sintomi sono del tutto simili a quelli manifestati dagli adulti:

– numero di evacuazioni inferiore a tre alla settimana
– feci dure e frammentate
– eccessivo sforzo prolungato nell’espulsione
– scarsa motilità intestinale (peristalsi)
– dolore addominale.

Il ruolo dei genitori è fondamentale nell’aiutare i propri figli a risolvere questo problema, dove necessario con il supporto e il consiglio del pediatra di riferimento.

È necessario che mamma e papà accompagnino i piccoli lungo un percorso finalizzato a

– incoraggiare corrette abitudini alimentari
– stimolare e favorire un’evacuazione serena e corretta
– invogliare l’attività fisica.

Comprendere i meccanismi psicologici e fisiologici che possono essere alla base di questo disturbo è il primo passo per cominciare a risolverlo, anche per evitare conseguenze più gravi.

STITICHEZZA BAMBINI: IL LATTANTE

Un’infanzia vissuta in buona salute è caratterizzata da un benessere fisico, mentale e sociale che favorisce lo sviluppo armonioso di tutto il potenziale che ogni essere vivente racchiude in sé quando viene al mondo.

E questo benessere inizia fin dai primi giorni, proprio grazie ad un buon adattamento del neonato alla propria vita extrauterina.

Dopo i primi giorni di vita caratterizzati da scariche diarroiche, il piccolo comincia a familiarizzare con il proprio organismo e impara a controllare i muscoli intestinali preposti all’evacuazione.

Se il neonato allattato al seno in genere evacua dopo ogni poppata, quello allattato artificialmente potrebbe avere anche nelle prime settimane di vita sintomi di stitichezza.

Prima di intervenire è molto importante escludere:

– allergie alle proteine del latte artificiale
– presenza di eventuali anomalie fisiologiche (malattie o alterazioni dell’apparato gastrointestinale)
– presenza di piccole ragadi anali che rendono dolorosa la defecazione.

In caso di difficoltà, è necessario che il bambino non associ sin da subito il momento dell’evacuazione con il dolore, imparando a trattenere le feci, fenomeno fin troppo diffuso nei bimbi di tutte le età.

Questo infatti è uno dei meccanismi di difesa più diffusi nei piccoli e può innescare un circolo vizioso e un’abitudine che il bambino porterà con sé anche durante la crescita.

RIMEDI NATURALI STITICHEZZA BAMBINI: QUANDO SONO PICCOLI

Tra i possibili rimedi naturali per la stitichezza dei bambini nella primissima infanzia che si possono adottare le seguenti strategie:

– per la mamma che allatta: incrementare l’apporto di acqua, frutta, verdura e fibre (cereali integrali) scegliendo gli alimenti più digeribili e lassativi
– per la mamma che non allatta: valutare con il pediatra un cambio di latte artificiale scegliendo una formula più adatta al proprio bambino
– per entrambe: introdurre più liquidi come acqua e camomilla nella dieta del piccolo.


In questa fase è molto importante anche il contatto fisico con il corpo materno. La mamma può massaggiare il suo bambino con appositi olii per aiutarlo a rilassarsi e stimolare dolcemente con le proprie mani la zona intorno all’addome.

La stitichezza nei bambini durante la prima fase della vita spesso è un fenomeno transitorio che non deve preoccupare. È importante prendersene cura con le dovute attenzioni e con tanta pazienza, per evitare che perduri e condizioni il bambino durante la sua crescita.

MAL DI PANCIA: STITICHEZZA PSICOLOGICA NEL BAMBINO

Intorno ai 18/24 mesi di età il bambino comincia a familiarizzare con il vasino. Questa transizione evolutiva nell’evacuazione è caratterizzata dal passaggio da un riflesso automatico a uno volontario.

Questo passaggio è molto importante perché favorisce:

– lo sviluppo cognitivo ed emotivo
– l’autonomia
– il controllo delle feci
– la risoluzione dell’incontinenza fecale
– la regolarizzazione del sistema gastrointestinale.

È anche in questo momento della crescita che il bambino impara a conoscere il mondo. L’evacuazione è una delle prime esperienze che fa per provare a se stesso e agli altri il suo controllo sulla realtà che lo circonda. Spesso, però, questo passaggio è caratterizzato da una forma di stitichezza psicologica.

L’alterazione della funzione del pavimento rettale e pelvico passa attraverso l’asse cervello-intestino e per questo i genitori devono:

– educare a riconoscere lo stimolo e a utilizzare correttamente il vasino
– insegnare a regolarizzare l’evacuazione in un momento favorevole della giornata
– rendere il momento piacevole, permettendo al bambino mentre sta seduto sul vasino di leggere, giocare, guardare un cartone animato.

Questo ridurrà le probabilità che si inneschi una situazione anomala nel rapporto con la defecazione, un momento che non deve essere caricato di troppe aspettative e deve essere recepito, via via, come qualcosa di naturale che non impaurisce.

Questa attenzione è importante, perché, contrariamente alla credenza comune secondo la quale i bambini superano la stitichezza infantile man mano che crescono, una percentuale considerevole continua a manifestare i sintomi anche dopo la pubertà.

BLOCCO MENTALE, BLOCCO INTESTINALE: LASSATIVI OSMOTICI COME RIMEDIO

Per aiutare il bambino a risolvere quello che può essere anche un blocco psicologico è necessario:

– non sgridarlo quando sbaglia o quando non riuscendo a trattenere le feci ha frequenti perdite parziali (encopresi)
– incoraggiarlo e gratificarlo ogni volta che va sul vasino con successo
– correggere abitudini alimentare sbagliate (troppe merendine e cibi industriali) e introdurre nella dieta fibre integrali, verdura e frutta
– abituarlo a fare sempre un po’ di attività fisica.

Se la stitichezza si cronicizza può ostacolare una crescita armoniosa sia fisica sia psicologia. È bene rivolgersi al pediatra di riferimento e farsi consigliare un rimedio efficace e adatto anche ai bambini.

POSSIBILI RIMEDI: COSA C’È DA SAPERE

Trai i possibili rimedi disponibili, il pediatra o il farmacista di fiducia ti potranno aiutare a scegliere fra vari tipi di lassativi, che si possono suddividere secondo la loro azione:

– quelli che formano massa sono a base di erbe come i semi di psillio o di lino alle quali bisogna prestare attenzione perché contengono sostanze potenzialmente irritanti che possono stimolare contrazioni intestinali eccessive
– quelli purganti stimolanti contengono piante (senna, aloe) la cui azione a lungo andare può dare assuefazione e provocare contrazioni espulsive troppo forti
– quelli emollienti hanno come base grassi lubrificanti (paraffina, olio di ricino, glicerina) che ammorbidiscano le feci lubrificando le pareti intestinali per favorire il transito.
– quelli osmotici che attirano acqua e così facendo ammorbidiscono le feci, ne aumentano il volume e così stimolano l’evacuazione.

Esistono anche rimedi classici come i microclismi.

Possono essere anche a base di sostanze naturali come il miele. Agiscono per via rettale e rappresentano sempre un’alternativa, un po’ invasiva che può avere un effetto psicologico contro producente.

Per quel che riguarda i probiotici, essi possono essere degli adiuvanti per l’equilibrio della flora batterica, ma sono necessari studi terapeutici più approfonditi prima di raccomandarli nella gestione di routine della stitichezza nei bambini.

Il pediatra potrà consigliare quale eventuale integrazione adottare.

STITICHEZZA BAMBINO: VANTAGGI DEL MACROGOL 4000

Onligol – Macrogol 4000 senza elettroliti e senza aroma è indicato anche per i bambini.

Questa molecola ha un meccanismo d’azione molto particolare.

La molecola di Onligol, si chiama Macrogol e non viene assorbita dall’organismo.

Funge solo da catalizzatore di acqua e funziona così:

– lega l’acqua presente nel lume intestinale
– ammorbidisce le feci e ne aumenta la massa
– accelera il transito intestinale
– stimola i movimenti delle pareti intestinali necessari per un’evacuazione non traumatica.

Infatti non causa né dolori di pancia, né senso di urgenza.

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Questa semplice stimolazione del sistema neuromuscolare aiuta i nostri piccoli a risolvere un problema che può condizionare la loro, e la nostra, qualità della vita.

Basta scioglierlo in un bevanda calda o fredda, come the o succo di frutta, e in poco tempo può aiutare a

– non accumulare feci nell’intestino
– impedire la formazione di masse fecali troppo voluminose dure e difficili da espellere
– favorire la motilità intestinale (peristalsi).

È quindi facile da prendere e può essere utilizzato a lungo.

Il dosaggio da somministrare nei bambini dipende dal peso.
È disponibile in bustine da 20 g e anche in un flacone dotato di un comodo dosatore, utile a misurare quantità inferiori ai 20 g, per bimbi di peso inferiore ai 20 kg (11 anni).

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STITICHEZZA BAMBINI: FONDAMENTALE PREVENIRE

Il mestiere di genitore richiede pazienza, impegno e dedizione. Il percorso di crescita fisiologica e psicologica di ogni essere umano può risultare ostacolato da disturbi come la stitichezza occasionale che nel bambino si può cronicizzare con facilità.

Quali che siano le cause della stitichezza nel bambino, è sempre bene prevenire adottando semplici regole come:

– alimentazione corretta ricca di fibre (cerali integrali, frutta, verdura e tanta acqua)
– ascolto dello stimolo che va assecondato con dolcezza per regolarizzare l’intestino del piccolo
– esercizio fisico poiché una vita troppo sedentaria tende a rendere l’intestino pigro
– favorire il processo evacuativo evitando posture ritentive
– clima sereno evitando stress e traumi
– comprensione degli stati d’animo del bambino.

Episodi di bullismo, la separazione dei genitori, un fallimento scolastico, le diverse fasi dello sviluppo: anche per i più piccoli la vita può causare difficoltà che si riverberano sull’apparato gastrointestinale.

La fisiopatologia della stitichezza nei bambini dipende da molti fattori. La somministrazione quotidiana di un lassativo osmotico può essere una strategia per eliminare il disturbo e prevenire l’insorgere del problema.

Dopo un consulto con il pediatra o con il farmacista, il genitore potrà stabilire la durata del trattamento. Ogni genitore deve essere informato sulle diverse alternative, conoscere i principali agenti utilizzati, scegliendo poi quello che non altera l’equilibrio dell’organismo.

La gestione della stitichezza nell’infanzia richiede una comprensione dei modi con i quali corpo e fattori psicologici interagiscono.

Se le prime difficoltà che il bambino affronta con la defecazione provocano dolore, paura, vergogna, la stipsi può progredire e formare un circolo vizioso. Oltre a prevenire l’insorgere del problema, la scelta del rimedio giusto si rivela quindi altrettanto fondamentale.

[ Onligol è un Dispositivo CE 0426Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Aut. Min. del 08/07/2021 ]

BIBLIOGRAFIA

Shaman Rajindrajith et al., Childhood constipation as an emerging public health problem, World J Gastroenterol, 2016 Aug 14;22(30):6864-75

Shaman Rajindrajith et al., Constipation in Children: Novel Insight Into Epidemiology, Pathophysiology and Management, J Neurogastroenterol Motil. 2011 Jan; 17(1): 35–47

G Clayden and A S Keshtgar, Management of childhood constipation, 2003 Nov;79(937):616-21. doi: 10.1136/pmj.79.937.616