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Perché lo stress influisce sull’intestino?

Hai sentito parlare del cosiddetto asse cervello-intestino?

Secondo numerose ricerche portate avanti negli ultimi anni, esiste un collegamento fra questi due organi e nella loro complessa relazione i batteri del microbiota intestinale svolgono un ruolo fondamentale, come a dare ragione ad un vecchio adagio popolare: sentire le cose “di pancia”.

L’intestino è connesso con la nostra vita psichica e non c’è da stupirsi se alcuni disturbi intestinali, fra cui anche la stipsi, possono essere associati a periodi di stress.

Ma vediamo meglio gli aspetti principali di questa interazione cervello-intestino e il ruolo della flora batterica.

Intestino e cervello

Il microbiota sembra giocare un ruolo importante nella risposta allo stress e nella regolazione dello sviluppo e della biochimica cerebrale.

Esistono moltissimi studi che indagano l’interazione fra cervello e intestino attraverso il microbiota, un rapporto che ha inizio fin da quando il bambino si trova nella pancia della mamma la cui flora batterica intestinale lancia messaggi biochimici al nascituro.

Si tratta di un argomento molto affascinante e con implicazioni ampie e complesse.

Solo per fare un esempio, è stato ipotizzato un ruolo del microbiota anche per una patologia psichiatrica come l’autismo, partendo dall’osservazione di alcuni dati secondo cui la maggior parte dei bambini che ne è affetta ha spesso sofferto di disturbi gastrointestinali di vario tipo

Ruolo del microbiota

Ma in che modo il microbiota potrebbe influenzare il Sistema Nervoso Centrale e viceversa?
Parliamo di alcuni studi sui meccanismi di tipo ormonale, metabolico e neurale.


1) Regolazione del senso della fame, assunzione del cibo e quindi peso corporeo

Le cellule intestinali con funzione endocrina modulata dalla microflora producono sostanze ormonali che agiscono direttamente sul cervello (ipotalamo) e regolano il senso della fame.


2) Memoria, apprendimento e proprietà antidepressive

Gli Acidi Grassi a Catena Corta, derivanti dalla digestione dei carboidrati ad opera del microbiota che si trova nel colon, interagiscono col sistema nervoso centrale. Ad esempio il butirrato influenzerebbe la memoria e i processi di apprendimento e avrebbe proprietà antidepressive.


3) Motilità e secrezione

Il cervello dialoga con il microbiota prevalentemente attraverso l’asse ipotalamo-surrenale e il nervo vago. Dal Sistema Nervoso Centrale dipende il rilascio, da parte delle cellule della parete intestinale, di molecole che regolano la motilità e la secrezione intestinale modulando l’ambiente in cui il microbiota risiede.


4) Lo stress altera il microbiota

Lo stress si traduce in segnali neurochimici prodotti dal cervello, che alterano la permeabilità della barriera intestinale, cioè permettono la penetrazione di antigeni batterici con conseguente attivazione della risposta immunitaria della mucosa che può portare ad una alterazione della composizione del microbiota.

Stipsi, stress e microbiota

Diversi fattori di stress psicologico alterano la composizione della microflora nei bambini. Uno studio, ad esempio, segnala la riduzione dei lattobacilli, una delle specie protettive dell’intestino, all’interno delle feci a distanza di 3 giorni dalla separazione dalla madre.

In altri studi condotti sulla microflora di ratti adulti che erano stati separati dalla madre nei primi giorni di vita, tali alterazioni del microbiota indotte dallo stress sono risultate permanenti.

Uno dei principali “messaggeri” dello stress è un ormone chiamato cortisolo che, fra le sue proprietà, ha quella di ridurre il tono del nervo vago, ovvero il suo buon funzionamento, causando disturbi a livello gastrointestinale.

Senza addentrarci troppo in questo complessi sistemi di interazioni, possiamo dire che alcuni disturbi gastrointestinali, o malfunzionamenti dell’intestino, sembrano collegati allo stress e che lo stress può modificare la composizione del microbiota, causando squilibri che si traducono in una disbiosi intestinale, che può indurre una serie di conseguenze, anche sulla motilità dell’intestino e, quindi, sulla stipsi.

Alla luce di quanto sappiamo sul ruolo del microbiota nella stipsi, questo riepilogo dedicato all’asse cervello-intestino, ci conferma che riequilibrare la flora batterica intestinale rappresenta un obiettivo importante in un approccio moderno alla stitichezza.

Come affrontare la stipsi in modo completo?

Liberare l’intestino con l’aiuto di un lassativo il più possibile adatto alle nostre esigenze è il primo passo per affrontare il sintomo della costipazione e i disagi che esso comporta: gonfiore, senso di pesantezza, mal di testa, dolore e fastidio all’addome.

Ma poi resta da occuparsi del contesto in cui si è generato questo disturbo, così frequente e così complesso nella valutazione delle sue cause.

 

Da quanto dura la difficoltà ad andare in bagno?

Hai notato altri sintomi in questo stesso periodo?

Come sono le tue feci? 

E ancora: assumi almeno 25-30 grammi di fibre al giorno?

Bevi almeno 1,5 litri di acqua al giorno?

Fai un po’ di movimento, oppure la tua vita è sedentaria?

 

A queste domande bisogna rispondere per incominciare a capire se esiste un problema di stipsi, se occorre fare delle ulteriori indagini perché magari sono comparsi altri sintomi concomitanti che impongono di andare dal medico, se il problema è solo la nostra alimentazione o una vita troppo sedentaria.

Infatti in presenza di una dieta troppo ricca di grassi e povera di fibre, una cosa è certa: il microbiota ne risente, perché la flora batterica… non ha abbastanza da mangiare.

Sono, infatti, le fibre il cibo dei nostri batteri intestinali e se non li nutriamo la flora si impoverisce, si creano squilibri nella sua composizione e il microbiota inizia ad indebolirsi.

Una delle conseguenze di queste alterazioni può proprio essere la riduzione della motilità dell’intestino.
Se poi ci si mette anche lo stress, abbiamo visto che questo problema può aggravarsi.

E allora, in caso di stitichezza, o comunque di difficoltà ad andare in bagno, il microbiota non può essere trascurato.

Un simbiotico come alleato di benessere

E per questo può essere utile, accanto ai cambiamenti nello stile di vita e ad un lassativo scelto con l’aiuto del medico o del farmacista di fiducia, un buon integratore probiotico.

Fra le varie possibilità, i prodotti che combinano fibra e batteri protettivi costituiscono una risorsa interessante per il riequilibrio del microbiota, perché forniscono non solo specie batteriche protettive in grado di colonizzare l’intestino, ma anche il nutrimento che serve loro per riprodursi.

Un esempio è rappresentato da un simbiotico che unisce FOS Actilight e Bifidobacterium longum BB536. Per maggiori informazioni clicca qui.

Bibliografia

Microbiota e stipsi

– Chen S et al. – J Neurogastroenterol Motil. 2019 Jan; 25(1): 148–158.

– Ohkusa 2019_Gut Microbiota and Chronic Constipation, Front. Med., 12 February 2019

– Lai Wei et al., Gut microbiota dysbiosis in functional gastrointestinal disorders: Underpinning
the symptoms and pathophysiology, JGH Open: An open access journal of gastroenterology
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– Shengsheng Zhang, Ruixin Wang, Danyan Li, Luqing Zhao, Lixin Zhu, Gastroenterology Report – Published: 06 August 2021

Microbiota e motilità intestinale

– 2017 / Hailong Cao et al., Dysbiosis contributes to chronic constipation development via regulation of serotonin transporter in the intestine, www.nature.com/scientificreports/

– Obata 2020, Neuronal programming by microbiota regulates intestinal physiology
https://microbioma.it/gastroenterologia/peristalsi-a-regolare-il-movimento-del-colon-e-il-microbiota-intestinale/

ON-2021-012