Onligol

La scala di Bristol: dimmi come la fai e ti dirò come sta il tuo intestino

È stata creata da dottor Kenneth Heaton alla fine degli anni Novanta e ancora oggi può essere uno strumento diagnostico utile.

Classifica le feci in base a forma e consistenza, suddividendole in 3 gruppi:


– la prima fascia è quella della stipsi o costipazione

– la seconda identifica tipi più comuni o normali

– la terza a feci più sciolte, vicine alla diarrea

 

Ma cosa ci dice la consistenza delle feci sullo stato di salute dell’intestino?

Prima di tutto ci consente di capire quanto tempo le feci sono rimaste nell’intestino e di misurare l’efficacia di un certo trattamento, ad esempio probiotico, sulla consistenza delle feci.

Vediamo insieme la classificazione e cosa significa.

TIPI 1 e 2

1: Grumi duri e distinti tra loro, con forma di noci o nocciole (difficili da espellere)

2: Grumi agglomerati tra loro, con l’aspetto di una salsiccia

Siamo nell’area della stitichezza: le feci sono dure secche, formano una sorta di tappo difficile da smuovere ed espellere. Questo significa che sono rimaste all’interno dell’intestino troppo a lungo, con un transito lento, e che l’intestino le ha disidratate assorbendo tutto il contenuto di acqua.

I possibili rimedi sono quelli tipici della stitichezza:

– una dieta ricca di fibre

– bere più acqua

– fare esercizio fisico: una lunga passeggiata ogni giorno e magari semplici esercizi addominali

– utilizzare, se necessario e con il consulto di un farmacista o di un medico, un prodotto che possa aiutare a liberare l’intestino, conoscendo i meccanismi di azione dei lassativi e scegliendone uno che fa al caso tuo

– ricordarsi sempre del microbiota: la stipsi è spesso associata ad uno stato di disbiosi, che occorre risolvere ristabilendo l’equilibrio nella flora batterica per il bene della regolarità, della funzionalità intestinale e per la salute di tutto l’organismo, anche aiutandoti con un integratore che associa un probiotico con un prebiotico

TIPI 3, 4, 5

3: A forma di salsiccia, con eventuali crepe in superficie

4: A forma di salsiccia o serpente, liscia e morbida; viene espulsa con facilità, lasciano una sensazione di svuotamento intestinale completo

5: Frammenti morbidi e separati tra loro, con margini ben definiti (facile da espellere)

Sono espressione di un intestino che lavora bene.

Dove probabilmente il microbiota intestinale è sano e quindi la motilità è ben regolata, le feci sono rese giustamente morbide e ben formate grazie al lavoro dei batteri protettivi che contribuiscono a formarle grazie al processo di fermentazione degli alimenti.

TIPI 6 e 7

Tipo 6: Pezzi informi o a fiocchi separati, con bordi irregolari; di consistenza pastosa e frastagliata.

Tipo 7: Feci acquose e liquide, prive di parti solide.

Qui parliamo di un transito troppo rapido all’interno dell’intestino e di un intestino che non è in grado di assorbire l’acqua. Le ragioni di questa conformazione diarroica sono le più varie e richiedono l’impiego di farmaci appositi.

Senza dimenticare che la diarrea è un altro segnale di squilibrio del microbiota e che dunque una integrazione probiotica mirata può aiutare a ristabilire la composizione della flora batterica e quindi migliorare la funzionalità dell’intestino.

ON-2021-012