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Stipsi e integratori per il microbiota: fermenti lattici, probiotici, prebiotici o simbiotici?

Se da tempo riesci ad andare in bagno meno di 3 volte a settimana, con particolare difficoltà e provi una sensazione di evacuazione incompleta, associata a feci piccole e dure, è probabile che tu soffra di intestino pigro. Lo dicono i Criteri di Roma IV, che stabiliscono una diagnosi di stipsi quando almeno 2 di questi sintomi perdurano da più di tre mesi anche se non consecutivi.

Non aspettare: rivolgiti al tuo medico o al tuo farmacista di fiducia e affronta il problema, prima di tutto escludendo che questo disturbo della defecazione sia un sintomo di altra patologia e poi cercando un percorso di trattamento il più completo possibile.

Essenzialmente, occorre trattare la costipazione vera e propria, aiutando l’intestino a liberarsi, scegliendo un prodotto lassativo adatto alle tue necessità.

E poi lavorare sui propri stili di vita, a cominciare da alimentazione e idratazione, senza dimenticare l’aiuto che può venire da prodotti naturali o integratori utili in caso di intestino irregolare.

In questo articolo vogliamo parlare di fermenti lattici, nel senso più ampio del termine, per far comprendere la differenza fra fermenti lattici vivi e probiotici e far conoscere più da vicino 2 categorie particolari di integratori utili alla salute dell’intestino e dell’intero organismo, anche in caso di stipsi: i prebiotici e i probiotici.

Partendo dal contesto in cui ci troviamo, la stitichezza e la flora batterica intestinale di cui fanno parte i principali batteri protettivi del nostro benessere: i Bifidobatteri.

Come stanno i tuoi batteri amici?

Se soffri di stitichezza, è probabile che i tuoi Bifidobatteri, così come altri batteri protettivi che appartengono tuo microbiota, non se la passino troppo bene.

Le cause della stitichezza possono essere molteplici, ma se parliamo di stipsi funzionale, cioè di una disfunzione del colon non riconducibile né a problemi anatomo-morfologici, né ad altre patologie, una dieta povera di fibre e ricca di grassi e cibi industriali, una scarsa idratazione, il consumo di fumo e alcol e una vita sedentaria sono elementi sufficienti a favorire l’insorgere di stipsi.

Allo stesso tempo, questi fattori predisponenti alla stitichezza rappresentano la causa più comune di uno squilibrio del microbiota, denominato disbiosi intestinale.

Il microbiota è un complesso di batteri (oltre 10 miliardi di cellule che pesano circa un chilo e mezzo) che cooperano per svolgere una serie di funzioni essenziali per la nostra salute, fra cui:


– stimolo delle difese immunitarie

– modulazione del metabolismo e quindi dell’assorbimento delle sostanze nutritive e di una serie di altre funzioni che hanno a che fare anche, ad esempio, con il colesterolo.

 

Recenti ricerche dimostrano che dalla composizione del microbiota, ovvero dall’equilibrio fra specie protettive e specie potenzialmente patogene, dipende il buon funzionamento di questo vero e proprio “organo”, responsabile di un lungo “processo produttivo” che porta proprio alla evacuazione delle feci, composte dagli scarti di quanto ingerito, ma anche in gran parte da batteri vivi.

Evidenze sempre più numerose suggeriscono che la stipsi possa essere dovuta anche all’alterazione dei processi che avvengono all’interno del lume intestinale in conseguenza di una disbiosi.

E, in particolare, risulta ormai accertata la relazione causa-effetto fra un impoverimento della flora batterica e una alterazione della motilità intestinale.

Ecco perché se soffri di stitichezza, è probabile che il tuo microbiota soffra di disbiosi e che, quindi, i tuoi Bifidobatteri scarseggino. In questo caso, è necessario un intervento per ristabilire l’equilibrio del microbiota con l’aiuto di un integratore in grado di ripristinare la popolazione di specie batteriche protettive nell’intestino.

Fermenti lattici e probiotici: facciamo chiarezza

Come scegliere fra i moltissimi tipi di prodotti presenti in farmacia?

La pubblicità parla spesso in modo indifferenziato di fermenti lattici, prebiotici e probiotici senza fare distinzione, ma queste categorie non sono tutte uguali e le uniche persone che possono guidarci verso una scelta ottimale sono il medico o il farmacista di fiducia. Ma qui possiamo fornire alcune distinzioni di base.

Fermenti lattici è una definizione ampia che si riferisce a tutti i microrganismi viventi caratterizzati dalla facoltà di produrre acido lattico partendo dalla fermentazione del lattosio. Tecnicamente, però, esiste una differenza fondamentale fra fermenti lattici e probiotici: i fermenti lattici, infatti, non raggiungono vivi l’intestino e quindi non interagiscono direttamente con il nostro microbiota.

Parliamo di yogurt con fermenti lattici vivi o bevande a base di kefir, un latte fermentato, il cui consumo può essere associato a una migliore digestione e tolleranza al lattosio, ma non parliamo di una vera integrazione del microbiota.

Per supportare l’organismo con batteri che raggiungono vivi l’intestino e hanno la capacità di riprodursi all’interno del nostro organismo, ricostituendo un microbiota sano, bisogna rivolgersi alla categoria dei probiotici.

I probiotici sono definiti dall’OMS come “organismi vivi che conferiscono uno stato di benessere all’organismo ospite se somministrati in concentrazione adeguata”.

Sono quindi batteri protettivi che si stabiliscono vivi nell’intestino colonizzandolo. La loro qualità produttiva è importante perché devono essere predisposti per riuscire a raggiungere vivi l’intestino:

 

– superando i succhi gastrici senza essere danneggiati

– passando indenni dall’attacco dei sali biliari, sostanze secreta dall’organismo per digerire gli alimenti.

 

Fra le specie probiotiche, Lattobacilli e Bifidobatteri sono i batteri protettivi più utili. Ne esistono moltissimi ceppi, che si distinguono per una maggiore o minore documentazione scientifica circa la capacità di interagire con il microbiota e in base agli studi condotti dai produttori sulle proprietà di ogni ceppo.

Prebiotici e simbiotici

I prebiotici sono sostanze non digeribili e idrosolubili di origine alimentare che arrivano integre nell’intestino, stimolando la crescita e l’attività dei batteri. Sono, quindi, il nutrimento necessario per il benessere del nostro microbiota. Possiamo trovarne negli alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, nel miele, nei fagioli, nel germe di grano e nell’aglio.

I simbiotici, invece, sono prodotti nei quali si trovano sia una fibra prebiotica, che un ceppo probiotico che agiscono in sinergia: aiutano gli organismi probiotici a sopravvivere e formano un substrato per la flora batterica intestinale già presente. Sono utili per regolarizzare la funzionalità intestinale.

Per un approccio completo alla stipsi, si può valutare l’abbinamento di un lassativo osmotico (che non causi dolore e crampi), con un integratore simbiotico che unisce una fibra naturale brevettata estratta dalla barbabietola da zucchero e un bifidobatterio ricco di documentazione scientifica, il Bifidobacterium longum BB536, con aggiunta di vitamina B6, per supportare la normale funzione del sistema immunitario.

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Bibliografia

Microbiota e stipsi

– Chen S et al. – J Neurogastroenterol Motil. 2019 Jan; 25(1): 148–158. – Ohkusa 2019_Gut Microbiota and Chronic Constipation, Front. Med., 12 February 2019 – Lai Wei et al., Gut microbiota dysbiosis in functional gastrointestinal disorders: Underpinning the symptoms and pathophysiology, JGH Open: An open access journal of gastroenterology and hepatology 5 (2021) 976–987 – Shengsheng Zhang, Ruixin Wang, Danyan Li, Luqing Zhao, Lixin Zhu, Gastroenterology Report – Published: 06 August 2021

Microbiota e motilità intestinale

– 2017 / Hailong Cao et al., Dysbiosis contributes to chronic constipation development via regulation of serotonin transporter in the intestine, www.nature.com/scientificreports/ – Obata 2020, Neuronal programming by microbiota regulates intestinal physiology https://microbioma.it/gastroenterologia/peristalsi-a-regolare-il-movimento-del-colon-e-il-microbiota-intestinale/

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